Operaio muore travolto da una lastra di marmo. Aveva un contratto di sei giorni

di redazione 12/07/2018 CULTURA E SOCIETÀ
img

Tragedia in un deposito di marmi: un operaio di 40 anni, Luca Savio, è morto travolto da un blocco di marmo. L’incidente è avvenuto alla Fc Autogru.    

Secondo una prima ricostruzione, il lavoratore dopo essere stato schiacciato dal blocco ha avuto un arresto cardiaco, conseguenza dei gravissimi traumi riportati. I soccorritori hanno provato a rianimarlo sul posto per 30-40 minuti, ma purtroppo non c’è stato niente da fare. Sul posto anche carabinieri, tecnici dell’Asl e vigili del fuoco: l’area è stata messa sotto sequestro. L’uomo lascia la moglie e una bambina piccola. 

L’operaio aveva un contratto firmato il 6 luglio (ma aveva iniziato a lavorare il 9 luglio) «della durata di soli 6 giorni». E’ quanto sostiene la segreteria della Cgil di Massa Carrara. «Dalle prime notizie sembra che il giovane stesse lavorando intorno ad un blocco di marmo in un deposito vicino al porto che improvvisamente lo ha colpito mentre lo stava movimentando. La tragedia di oggi è indice di fallimento di tutta la nostra comunità”. 

Sul luogo dell’incidente mortale sono arrivati i rappresentanti sindacali che, in segno di rispetto per la vittima, sono rimasti fuori dai cancelli. Paolo Gozzani segretario provinciale della Cgil dichiara: «Un’altra tragedia immane che colpisce la comunità intera. Sulla sicurezza non si sta andando avanti, purtroppo la verità è questa. Io continuo a ripetere che dobbiamo fermare chi non è in regola. Bisogna dare un segnale forte». È la seconda vittima sul lavoro da inizio anno nel comparto lapideo carrarese. E mercoledì mattina subito dopo aver appreso della morte al piano i cavatori hanno abbandonato il luogo di lavoro con una sorta di sciopero spontaneo. Chi ha lavorato lo ha fatto per donare la giornata alla famiglia della vittima 

Seconda vittima in due mesi fra i lavoratori del marmo di Carrara. L’11 maggio aveva perso la vita un 58enne di Fantascritti, ieri, un operaio che aveva un contratto di appena 6 giorni, schiacciato da un blocco di diverse tonnellate. Come riportato dall’edizione online de Il Corriere della Sera, dopo la tragica scomparsa dell’operaio la giunta comunale ha indetto il lutto cittadino per tutta la giornata di oggi, con le bandiere di palazzo civico che saranno esposte a mezz’asta, in segno di vicinanza alla famiglia del lavoratore (moglie e figlio). «E’ una vicenda straziante – le parole riportate da Matteo Martinelli, vice sindaco di Carrara - il primo pensiero va ai famigliari di questo giovane padre. Non possiamo però trascurare che la vicenda professionale di questo operaio è una drammatica rappresentazione delle tante difficoltà che caratterizzano oggi il mondo dell’occupazione. La vittima era infatti un lavoratore precario». Il presidente del consiglio comunale, Michele Palma, ha invece commentato la notizia con tali parole: «Prima che un operaio perdiamo un uomo, un papà, un marito. Sarà necessaria una approfondita riflessione sul fatto che questa persona aveva una condizione occupazionale altamente precaria. Intanto piangiamo la perdita di un giovane uomo, un lutto nel quale tutta la comunità si immedesima, stringendosi attorno alla sua famiglia». 

Fa discutere l'ennesima morte sul lavoro dopo la tragedia che si è consumata a Marina di Carrara a scapito di un operaio 37enne, colpito da un blocco di marmo ed ucciso. Quello di oggi rappresenta il secondo infortunio mortale nel settore del marmo in Toscana nel 2018. Ad unirsi al cordoglio è stato il presidente della Regione Toscana e il sindaco di Carrara, Francesco De Pasquale. Appresa la notizia dell'incidente mortale, Enrico Rossi ha commentato, come riporta Voceapuana.com: "Alla famiglia dell'operaio morto oggi in un deposito di marmi ad Avenza vanno le mie condoglianze e quella dell'intera Regione Toscana. Siamo di fronte agli effetti inaccettabili di una precarietà e di un mercato del lavoro che consentono l'eccessiva frammentazione di mansioni e carichi insostenibili di lavoro". Profondo dolore e sconcerto anche da parte del primo cittadino che ha dichiarato: "Quello che sta pagando il mondo del marmo in termini di vite umane è un prezzo troppo alto, insostenibile per qualsiasi città che si voglia definire civile". In seguito alla morte dell'operaio, per la giornata di domani è stato proclamato il lutto cittadino. Bandiere a mezz’asta a Palazzo civico in segno di profonda vicinanza alla famiglia della vittima. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

L’incidente all’interno della Cava di Marina di Carrara ha sconvolto l’intera comunità degli operai marmisti, specie per quel “contratto da 6 giorni” che viene visto come una sconfitta totale della gestione lavorativa tanto dell’azienda quanto dei sindacati. E proprio la sigla Cgil alza i toni e a livello pubblico accusa l’insufficienza della pur lodevole “task force di Regione Toscana” sull’emergenza degli incidenti mortali nelle cave di marmo. «Nonostante la task-force messa in campo dalla Regione Toscana continua la strage di lavoratori», ha spiegato la segreteria Cgil di Massa Carrara. Secondo invece l’assessore al diritto di Salute di Carrara, Stefania Saccardi, è sempre più doloroso registrare un infortunio mortale in un settore «in cui tanto abbiamo fatto per aumentare la sicurezza e accrescere la consapevolezza di lavoratori e datori di lavoro». Secondo il comune toscano per migliorare la sicurezza nelle cave e nel settore del marmo «è necessaria una stretta collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro, una vera alleanza tra tutte le figure dell'impresa. E i controlli devono essere assidui e costanti», conclude l’assessore. 

Emergono ulteriori dettagli circa la tragica morte di un operaio avvenuto quest’oggi presso le cave di marmo di Carrara, in Toscana. Stando a quanto riporta La Repubblica, la vittima aveva 37 anni, tale Luca Savio, e lascia la moglie e un figlio piccolo. A rendere il tutto ancora più tragico, il fatto che l’operaio aveva firmato lo scorso 9 luglio un contratto di appena sei giorni, stando a quanto risultato alla Cgil: «Un ragazzo di 37 anni ha perso la vita per un contratto di soli 6 giorni - le parole del sindacato - la tragedia di oggi è indice del fallimento di tutta la nostra comunità». Ancora da capire cosa sia successo, visto che il blocco di marmo era già posizionato nel deposito, ma si è mosso improvvisamente, colpendo il malcapitato al torace. L’area dove si è verificato l’incidente mortale è stata sequestrata, e molte cave in segno di lutto e solidarietà hanno sospeso l’attività lavorativa. 

Ennesima morte sul lavoro ed ennesimo caso che si verifica a Cararra, nelle cave di marmo della zona, sicuramente uno dei luoghi di lavoro più pericolosi d'Italia visto l'alto numero di vittime che si concentra in questa zona. Certamente un lavoro pericoloso, quello che si svolge nelle cave di marmo, dove ci si occupa di staccare dalle montagne enormi blocchi di marmo e quindi di muoverli per portarli sui mezzi di trasporto, stupisce però la facilità con cui si verificano incidenti di lavoro, quasi sempre mortali. Questa volta il caso è accaduto in una segheria, nel deposito marmi Fc Autogru. Un operaio di 40 anni, secondo le prime ricostruzioni, è stato schiacciato da un grosso blocco di marmo. Ha avuto un arresto cardiaco a causa del trauma causato dalla caduta del marmo su di lui.

Per quasi 40 minuti si è cercato di rianimarlo ma non c'è stato niente da fare, è morto senza neanche essere stato trasportato in ospedale. Era sposato con una figlia piccola. Non è ovviamente ancora stata possibile ricostruire la dinamica dell'incidente, sembra che l'operaio si occupava del funzionamento delle gru, potrebbe essere rimasto schiacciato dal blocco mentre stava operando un trasporto del blocco stesso, che si sarebbe potuto sganciare. Se così fosse si tratterebbe di un grave problema tecnico, cattiva manutenzione della gru ad esempio. Secondo altre ricostruzioni il blocco era già stato scaricato e posizionato ma in questo caso non si capisce come possa essere caduto addosso all'uomo. Negli ultimi dodici anni si sono registrati nelle cave di marmo del carrarese ben undici incidenti mortali, l'ultimo dei quali lo scorso maggio quando un uomo di 58 anni era rimasto schiacciato da una ruspa. Gli infortuni invece sono stati 1200, un sostanza uno ogni due giorni.


Tags:




Ti potrebbero interessare

Speciali